Cosa fare quando la paura ti blocca
L’argomento di cui vorrei parlarti oggi è la PAURA, in particolare quella che ti attanaglia quando devi fare cose che non sai fare o avventurarti nei territori inesplorati della tua attività artigianale o creativa. Una frase che ho letto e sentito spesso è “non ho aperto il negozio perché ho paura” oppure “ho paura di spedire” (giuro). E la domanda che mi faccio ogni volta è, paura di cosa, esattamente?
Da babbiona DOC quale sono, non posso che riflettere su come si affrontavano gli inizi ai “miei tempi”. Quando aprii il negozio su Etsy e iniziai a frequentare l’Etsy Italia Team, il clima preponderante era di sfacciato ottimismo, tanto che le domande che mi vengono poste ora mai mi passarono per la testa a quei tempi.
L’idea era: proviamo, vediamo come va, cerchiamo di capire insieme come fare, un passo per volta.
Andavamo a caccia di informazioni che eravamo meglio di cani da tartufo, perché al tempo di materiale in italiano non ce ne era molto. Setacciavamo il web per gli articoli e i tutorial in inglese, li studiavamo, li adattavamo alla realtà italiana, li applicavamo, ci raccontavamo i risultati, ci confrontavamo e via dall’inizio, finché non arrivavamo a qualcosa. È così che io e tante altre abbiamo imparato a gestire il negozio, a fare promozione, gestire i clienti.
Ora finalmente c’è tanto materiale per studiare prima di agire, per imparare prima di fare, per partire col piede giusto senza sprecare tempo in infinite prove, perché qualcuno c’è già passato e ha raccontato come si fa, anche in italiano.
Quindi quando sento della “paura” di iniziare un’attività online, per cui l’unico investimento iniziale è quello del proprio tempo, un po’ lo capisco ma un po’ no.
Il problema è che la paura può essere uno stimolo a fare meglio ma anche un’ottima scusa per procrastinare. Se ci pensi, quando hai paura di fare qualcosa (creare una newsletter, aprire il negozio, creare una pagina social) è perché non sai cosa accadrà.
Forse non sai come si fa e hai paura di sbagliare; forse non hai idea di cosa ti aspetta al di là di quella scelta.
Essere ignoranti riguardo un argomento è normale e come lo è avere paura dell’ignoto. Non puoi però lasciare che la paura controlli la tua vita e le tue scelte, perché rischi di ritrovarti bloccata.
La mia sfida per te è questa: ogni volta che hai paura di qualcosa (o anche qualcuno!), studia. Informati, leggi libri o manuali, cerca articoli, guarda film, tutorial, documentari, insomma, rivolta l’argomento come un calzino, trasforma il quadro della situazione da scuro, sfumato, opaco, sfocato, a definito, nitido, chiaro, così potrai affrontare il prossimo passo con serenità.
Hai paura di andare alla posta(*)? Vai sul sito, studia tutte le tariffe e presentati allo sportello con i tuoi appunti.
Hai paura di fare la newsletter? Leggi tutto lo scibile sull’argomento, cerca tutorial, fai delle prove solo per pochi amici, che se sbagli non muore nessuno.
Non sai da che parte iniziare per aprire la tua attività? Trova una commercialista di cui fidarti, fatti consigliare sulla parte burocratica e fiscale, dopodiché passa alla fase successiva.
Insomma, non usare la paura come una scusa per rimandare all’infinito delle decisioni o per chiuderti nel tuo guscio sicuro ma sempre uguale a se stesso. Vuoi creare una tua attività creativa? Studia e inizia perché tanto la maggior parte delle conoscenze arriveranno con l’esperienza. Se non sei convinta, fai altro, perché ti assicuro che ci vuole convinzione e tenacia per far funzionare, al giorno d’oggi, una micro impresa.
E se hai bisogno di qualcuno per accompagnarti nei primi ma anche secondi passi, ti ricordo che la sottoscritta propone due tipi di percorso in cui lavoreremo alla tua attività: la Consulenza Due mesi e l’abbonamento Andante. Due modi di lavorare (il primo a ritmo serrato, il secondo con tempistiche più dilatate) che hanno in comune l’affrontare tutte le problematiche per far crescere la tua attività in maniera approfondita.
(*Questa cosa mi ha sempre fatto un po’ ridere, perché, per quanto ci possano essere impiegati postali poco simpatici, non mi pare abbiano mai mangiato nessuno!)
Questo post è tratto e adattato dalla newsletter del 19 luglio 2018.