#NataleNonTiTemo 04 – Occhio alla SEO

#NataleNonTiTemo, puntata 4.
Coi dati raccolti nell’esercizio precedente alla mano, possiamo passare ad aggiustare la SEO. Hai due modi di intervenire.

Migliora la SEO del tuo negozio online

  1. Guardando le statistiche del negozio, puoi:
    a. Aumentare le inserzioni riguardanti i prodotti più venduti, possibilmente usando keyword simili. Puoi per esempio aggiungere varianti (es,. colore, taglie, ecc) dopo aver fatto una ricerca SEO su quelle più usate. Non copiare semplicemente tutto perché tanto Google non indicizzerà inserzioni identiche ^^;
    b. Cambiare le keyword delle inserzioni che hanno ricevuto poche visite. Se nessuno arriva a quei prodotti dai motori di ricerca, è molto probabile che tu non abbia usato dei termini di ricerca validi. Cambiare questi termini può voler dire far trovare e quindi vendere quei prodotti.
  2. In riferimento al tuo target o nicchia, chiediti:
    Come cercherebbero queste persone i miei prodotti? Per capire le parole usate da target e nicchia, devi conoscere bene le loro esigenze e gli aspetti del tuo prodotto che per loro hanno più valore. Per esempio, se il tuo target o nicchia valuta come importe la presenza di tasche in una borsa, puoi verificare se ci siano keyword usate in questo senso. Se invece l’aspetto più importante è il tipo di manifattura, o il materiale, o l’occasione, controlla quali keyword contenenti questi aspetti siano usati e inseriscile nelle tue inserzioni.

Non farò una lezione SEO perché l’argomento è davvero vasto, però ti metto di seguito alcuni errori frequenti molt* fanno.

Errori frequenti nella SEO delle inserzioni

  1. Creare dei titoli delle inserzioni con sequela di termini di ricerca: borsa rosa, borsa a mano, borsa da cerimonia = biiip, wrong! Il titolo dovrebbe essere una frase descrittiva, che contiene il termine di ricerca il più dettagliato possibile. Esempio: Borsa da cerimonia rosa cipria [termine trovato con Ubersuggest].
  2. Inserire termini che non sono usati dai potenziali clienti: se usi come termini di ricerca (nel titolo, nella descrizione, nei tag) frasi descrittive del prodotto ma che non hanno corrispondenza nelle ricerche degli utenti (es. borsa di seta rosa che su Ubersuggest ha zero ricerche mensili) nessuno troverà il tuo prodotto.
  3. Usare dei termini generici che non descrivono il prodotto nel dettaglio: se invece di borsa da cerimonia rosa cipria metti il termine borsa rosa ti ritroverai nei risultati di ricerca con migliaia di borse di ogni dimensione, per ogni occasione e di ogni sfumatura di rosa. La conseguenza è che sarà difficile che qualcuno arrivi al tuo negozio! Per Etsy: inserire rosa oppure borsetta (quindi parole singole) come termine di ricerca nei tag ha la stessa conseguenza, dato che sono keyword generiche che riportano a risultati troppo numerosi e vari.

Come si fa a sapere se un termine è usato dalle persone?

  1. Apri Google col browser in modalità incognito e inizia a digitare delle parole che descrivono il tuo prodotto; Google ti suggerirà delle frasi, che sono quelle usate frequentemente. Di queste frasi scegli come termine solo quelle che descrivono il tuo prodotto in maniera specifica.
  2. Se sei su Etsy: fai la stessa cosa nella barra di ricerca di Etsy, che ti suggerirà le ricerche frequenti fatte dentro Etsy che contengono quella parola.
  3. Usa Ubersuggest: è un ottimo strumento per trovare dei termini specifici a partire da poche parole; inoltre ti indicherà anche il numero di ricerche mensili per ogni termine e la difficoltà di finire nelle prime pagine dei risultati di ricerca usando quel termine, cosa molto utile per capire quali frasi convenga usare o meno.

Consiglio finale

Attieniti ai consigli SEO di specialisti e non copiare in maniera acritica ciò che fanno gli altri, perché il rischio è di attuare strategie che funzionano per poco tempo oppure non funzionano affatto. Infatti non puoi sapere perché un prodotto finisce nelle prime pagine dei risultati, i fattori sono multipli e gli algoritmi che determinano i risultati sono segreti, quindi nessuno sa come funzionano. Qualsiasi tua (o altrui) supposizione rischia di essere falsata dalle tue conoscenze parziali, basate solo su ciò che vedi (es. il titolo, i tag, la descrizione…).
Ciò che non puoi vedere (es. se altri siti autorevoli linkano quella pagina, se quel negozio ha venduto tanto, se il marchio è famoso, se la pagina è online da tanto tempo, ecc.) può avere altrettanto o maggiore peso nel determinare quel risultato; inoltre, in alcuni casi, questo peso può variare nel tempo, per mostrare agli utenti risultati di ricerca sempre attinenti e sempre diversi (vedi Etsy).

Spero sia tutto chiaro, se hai difficoltà a capire come fare questo o gli altri esercizi, ti ricordo che puoi prenotare una consulenza di un’ora con me oppure la consulenza 2 mesi in cui affrontiamo tutti gli aspetti (e più) di questo bootcamp.

Mi raccomando, quando fai l’esercizio condividilo sui social con l’hashtag #NataleNonTiTemo, così potrai confrontarti con altr* artigian* che stanno facendo questo percorso.
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Buon lavoro!