Ansia da social e comunicazione del brand
Oggi ti faccio una domanda: Quanta ansia hai a raccontarti sui social?
Le artigiane con cui lavoro hanno quasi tutte le stesse remore sul raccontarsi, farsi vedere, spiegare ciò che fanno. A volte la timidezza, a volte l’insicurezza, fanno sembrare il racconto della propria attività sui social qualcosa di impossibile da fare senza sentirsi delle gradasse arroganti.
Alle solite paure (sembrare stupida, non essere interessante, essere noiosa, sembrare vanitosa, eccetera) si associa qualche volta la convinzione di dover fare in un certo modo, e questo modo corrisponde di solito a quello delle influencer, ovvero fare tanti video in cui si parla coi fan, far vedere la propria casa, raccontare ogni minuto della propria vita, e via dicendo, così che chi è timido e ha casa disordinata (come me, ehm) dice semplicemente GIAMMAI.
È a questo punto che intervengo per darti una breaking news: il boss sei tu. Sei tu che decidi come impostare la comunicazione del tuo brand. Tu sei il capo, l’addetto marketing, il social media manager.
Insomma fai tutto tu, e sì, ci sono dei contro (oh tempo, dove voli?) ma c’è anche l’immenso pro per cui non devi rendere conto a nessuno.
Questo non vuol dire che puoi evitare di comunicare, con la scusa che sei timida e asociale. Eh no! Dovrai però capire come creare una comunicazione originale, adatta al tuo brand e fatta in una maniera adatta a te.
Qua scatta la sigletta: ti racconto la mia storia. (E non ti addormentare!)
Alla fine del 2017 mi sono ritrovata a riflettere sulla mia comunicazione e sull’utilizzo che io e tante libere professioniste e artigiane facciamo dei social. Uso Facebook dal 2006, Twitter dal 2008, e prima ho sempre frequentato community online e social network ante litteram: mySpace, DeviantArt, StumbleUpon, Last.fm, Blip.fm, insomma, ho sempre avuto una vita online piuttosto attiva e legata ai miei interessi.
Ho potuto quindi essere testimone del cambiamento che i nuovi social (Facebook, Twitter, Instagram) hanno apportato alla comunicazione dei brand e delle persone.
Mentre prima c’era una netta distinzione tra la comunicazione di aziende/brand e quella delle persone, ora la linea è molto sfumata: se il brand è incentrato su una persona, la comunicazione diventa personale.
Normale, no? Però… però io faccio parte della fetta di popolazione molto introversa per cui non è per niente normale comunicare il proprio brand raccontando della propria vita e condividendo piccoli e grandi momenti. Lo faccio a malapena con gli amici, come potrei farlo con degli sconosciuti?
All’inizio questa mia resistenza l’ho vissuta come un problema, pensando di dovermi sforzare per fare quello che fanno tutti gli altri.
Poi però ho riflettuto un altro po’ e mi sono chiesta, perché? Sarei efficace, se odio farlo? Non sarebbe invece meglio trovare un modo di comunicare tagliato sulla mia personalità e su ciòche amo e che aiuti a differenziarmi?
Così ho deciso, e qui te lo comunico, perepepè, che la mia comunicazione la faccio come pare a me: sui miei social non leggerai i fatti miei e troverai solo le cose che mi sento a mio agio a condividere con te. Ho scoperto l’acqua calda? Può darsi, ma a volte studiamo, ci informiamo e sembra che cose “vadano fatte così” eche non ci sia alternativa. E invece c’è, devi solo trovarla ♥
Quindi ti invito a fare lo stesso! Sei una creativa, trovo un modo per comunicare diverso da tutti, che sia solo tuo e con cui ti senti a tuo agio. Difficile? Certo, ma d’altra parte non esiste niente di facile a questo mondo, nonostante chi ti voglia far credere il contrario.
E ricorda: You’re in control, baby!
Questo post è tratto dalla newsletter del 15 marzo 2018. Iscriviti per ricevere racconti di questo tipo!