Come farsi notare dalla stampa
L’errore che moltǝ artigianǝ fanno è pensare che per finire su riviste, giornali e web-magazine serva solo la botta di q fortuna. In realtà, anche se la fortuna può giocare una piccola parte quando ciò accade (essere la persona giusta nel posto giusto col prodotto giusto e la storia giusta), bisogna essere sempre preparate all’evenienza e, addirittura, ricercarla.
Quindi, come si fa?
Fai delle belle foto
Le belle foto non servono solo ad attirare clienti ma anche a farsi notare dalla stampa. Cosa vuol dire “bella foto”? Una bella foto è una foto ben fatta che mostra il tuo prodotto, per esempio la solita foto su fondo bianco, ben illuminata, a fuoco eccetera, oppure è una foto che racconta qualcosa grazie a un’ambientazione studiata per esprimere il tuo brand. Tra la foto stile catalogo e la foto ambientata ci sono varie sfumature che puoi adottare a seconda delle tue abilità di fotografa e a seconda di dove finirà la foto. Negozio online? Social? Catalogo?
In ogni caso, conserva sempre le foto in alta risoluzione (minimo 300dpi), perché prima o poi ti capiterà una rivista che ti chiederà l’immagine per la stampa e, se non l’avrai, ti mangerai i gomiti (purtroppo parlo per esperienza, sic).
Racconta una storia particolare
I giornalisti sono sempre a caccia di storie. Il loro obiettivo non è metterti sulla rivista o web-magazine per cui scrivono per farti pubblicità, ma raccontare una storia che si inserisca nel tema del numero in questione o che segua le indicazioni editoriali della versione web.
Quando vengo contattata dai giornalisti sia per quanto riguarda la mia storia che per suggerimenti su artigiani che conosco, le domande sono sempre abbastanza precise. Nessuno di loro ha mai cercato qualcuno che “fa l’artigian* per passione”, perché è una descrizione troppo generica e dice davvero poco sulla storia che c’è dietro l/’artigian* in questione. Persone che si sono reinventate, che hanno cambiato completamente lavoro e stile di vita, imprenditoria sostenibile, imprenditoria femminile in Italia… questo sono solo alcuni dei macro-temi che potrebbero interessare ai giornalisti.
Il mio consiglio è quindi di scrivere la tua biografia in maniera da evidenziare il tuo percorso che, seppure può essere simile a tanti altri, è particolare e specifico della tua storia.
Niente vaghezze, niente frasi banali! Racconta in maniera semplice i fatti più importanti che ti hanno portato dove sei ora, ovviamente relativamente al tuo brand.
Per quanto riguarda le descrizioni, scrivile in modo da far risaltare la particolarità dei tuoi prodotti, come sono nati, perché e per chi. Anche in questo caso la specificità deve essere preminente, per colpire chi legge e, nel caso si tratti giornalisti, far venire loro voglia di raccontare dei tuoi prodotti e della tua storia.
Crea un press-kit
Per rendere facile la vita ai suddetti giornalisti, può essere una buona idea creare un press kit (o cartella stampa) con dentro tutte le informazioni di cui potrebbero aver bisogno.
Ci puoi mettere: delle foto ad alta risoluzione di te, dei tuoi prodotti finiti, di work in progress, del tuo laboratorio; un comunicato stampa che racconta il tuo brand; una tua bio, sia in formato più breve che formato più lungo e dettagliato.
Puoi caricare il tutto su Google Drive, coi file di testo in un formato in cui sia possibile effettuare il copincolla (es. PDF o RTF o DOC), sempre per semplificare la vita ai giornalisti che di solito fanno le cose di corsissima.
Le foto dei prodotti puoi metterle sia a bassa che ad alta risoluzione, sia ambientate che su fondo bianco e con un file di condizioni d’uso in cui potrai esplicitare per quale utilizzo le rilasci e quali crediti vanno apposti (per esempio “La foto x è del tal fotografo y”). NB. I crediti andrebbero sempre messi!
Nel caso il press kit sia su Google Drive e tu debba inserire l’URL in una pagina in cui non sia possibile creare il testo linkato (penso ad Etsy che non permette di fare ciò) puoi pensare di accorciare l’URL con Bit.ly per renderlo facilmente memorizzabile (es. bit.ly/PRESSKITnomebrand).
Se invece hai già ricevuto le attenzioni della stampa, puoi riportarne degli estratti e linkare gli articoli in un file apposito o in una pagina del tuo sito o blog.
Proponiti ai magazine
Se pensi di avere una storia o un prodotto interessante ma nessuno ti contatta, prova a contattare tu i magazine. Le risposte non sono assicurate ma puoi provare con il seguirli sui social, vedere di cosa parlano, inserirti nelle conversazioni (senza essere invadente!). Se ci sono dei magazine che pensi siano perfetti per ospitare i tuoi prodotti, invia loro il press kit con una breve email in cui spieghi perché pensi che il tuo brand starebbe benissimo sulle loro pagine; come sempre, tentar non nuoce e la cosa peggiore che può accaderti è di essere ignorata. Il che non vuol dire che i tuoi prodotti fanno schifo, non prenderla mai in maniera personale! Solo che in quel momento non hanno bisogno di quel tipo di contenuto.
Usa i social per attirare l’attenzione degli editor: seguili sui loro profili personali, interagisci con loro, tagga sia loro che il magazine quando pensi che le tue notizie (o foto) si incastrino bene nel loro mondo. Non esagerare con queste pratiche! Il rischio è di essere messa sulla loro lista nera per comportamento spammoso.
Come sempre, il lavoro fatto sui contenuti è quello che ripaga di più, quindi concentrati su quelli e non sul contatto selvaggio e sconsiderato.
Metti in chiaro le condizioni
Purtroppo tanta stampa nostrana usa un linguaggio sminuente quando parla di imprenditoria femminile o di minoranze. In un’ottica di spingere chi ci intervista a fare meglio, ti invito a leggere questa guida per mettere le cose in chiaro: niente toni paternalistici, vogliamo cognomi e titoli in evidenza, esigiamo che non siano usati stereotipi di genere. Funzionerà? Non sempre, ma almeno ci avrai provato.
4 Febbraio 2018 @ 14:47
difficilmente le riviste parlano di qualcuno o di un prodotto a titolo gratuito, tranne che nei casi di storie fuori dal comune o prodotti veramente innovativi mai visti prima
in tutti gli altri casi è altamente probabile che non si riceva nessuna risposta, a meno che di non specificare con chiarezza che si desidera un contenuto a pagamento (pubbliredazionale)
solitamente gli articoli si pagano, da un minimo di 100 euro fino anche ai 10.000 e più nel caso di piani pubblicitari estesi, questo vale sia per le riviste che per i blog
a volte i blogger o meglio gli influencer si accontentano di omaggi, ma se la persona non è molto seria e affidabile sconsiglio questa pratica, perché c’è anche chi intasca la merce per poi scomparire
4 Febbraio 2018 @ 16:51
ciao Minou, non mi risulta, quello che riporto è la mia esperienza, chiaramente ci sono tanti casi, tante riviste, tanti giornalisti, tanti influencer. Tu cosa fai nella vita? Mi sembra tu sia un’esperta, sarebbe bello vedere cosa fai o leggere il tuo blog, se ce l’hai 🙂