Immagine coordinata e artigianato: gli errori più comuni
In questo post ti spiego cos’è l’immagine coordinata, perché è utile al tuo piccolo business artigianale o creativo e quali errori dovresti evitare. In fondo a questo articolo troverai le informazioni per scaricare una checklist che ti sarà utile.
Lavoro e ho lavorato con tantǝ creativǝ, artigianǝ, artistǝ di ogni tipo e uno dei talloni di Achille di tuttǝ loro era l’immagine coordinata che, troppo spesso, è relegata al discorso: “me la faccio da me perché tanto sono creativ*, che ci vuole? La grafica è questione di gusti e io ho buongusto quindi posso fare tutto da solǝ, anche perché ora non ho i soldi per pagare qualcuno”.
Il non avere soldi ci sta tutto, all’inizio di una nuova avventura spesso non è possibile rivolgersi a dei professionisti e il creare un’immagine coordinata non è visto come una priorità, però spero che, dopo aver letto questo post, cambierai idea e inizierai a mettere i soldini nel salvadanaio per pagare qualcuno che si occupi di questo aspetto importantissimo del tuo brand.
Cos’è l’immagine coordinata
L’immagine coordinata è l’insieme di elementi visivi che servono a rendere il tuo brand riconoscibile. Logo, colori, font si usano per creare uno stile unico e distintivo del brand, in maniera che, in qualsiasi forma sia la grafica prodotta, non ci sarà dubbio a quale brand ricondurla. Biglietto da visita, immagini sui social e sul sito web, cartellino del prezzo, etichetta e packaging dovrebbero essere tutti coordinati in modo da creare un bel coro che canti la stessa canzone, la canzone del tuo brand. Lalalaaa!
A cosa serve l’immagine coordinata
Per chi inizia a vendere handmade in maniera più o meno casuale, spesso l’immagine coordinata è l’ultimo dei pensieri (e parlo per esperienza, per me fu così). Nel momento in cui però si inizia a fare sul serio, è necessario affidarsi a un* professionista che ti aiuti in questo aspetto. Avere un’immagine coordinata ti servirà per farti notare dai clienti, farti riconoscere quando ti incontrano in giro (ai mercatini, sui social) e per dare una cornice ancora più professionale alla tua attività. Perché è ora di dirlo ben forte (urla con me): fatto a mano non vuol dire fatto a casaccio!
Errori comuni nell’immagine coordinata
Gli errori più comuni che ho incontrato nell’immagine coordinata di artigian* e creativ* sono:
1. Non riflette il brand
Il logo & co. possono essere fighissimi ma se non c’entrano niente col tuo brand sono inutili. Se il tuo brand è di ispirazione country / shabby / cottage, un logo e una grafica per l’immagine coordinata dalle linee moderne e colori accesi chiaramente non va bene. Scegli un/a professionista che sia in grado di tradurre in forme e colori quello che tu vuoi comunicare col tuo lavoro, altrimenti è inutile!
2. Logo che non è un logo
Ho visto tanta confusione su questo punto, a volte perpetrata da informazioni sbagliate diffuse da fonti all’apparenza autorevoli: il logo NON è una foto, il logo NON è un’illustrazione che ti piace, il logo NON è l’avatar** (il contrario può essere vero, puoi usare il logo come avatar), il logo NON è una parola scritta con un font qualsiasi. Il logo è una forma grafica a volte composta di un simbolo e una o più parole che è studiata appositamente per rappresentare il brand.
[**L’avatar è la rappresentazione online della tua persona. Di solito si tratta di un’immagine molto piccola che è visibile sul tuo profilo o vicino ai tuoi contenuti.]
Pensa al baffo della Nike o la M di McDonald’s: li riconosceresti ovunque e ti fanno subito venire il mente i prodotti e il brand che rappresentano. A volte sono accompagnati dal nome del brand e a volte no, in ogni caso li vedi e rivedi sempre uguali***, la posizione tra logo e parole non cambia mai, i colori sono sempre uguali o al limite sono in bianco e nero, sia che siano grossi come una casa o piccoli come un francobollo, sono sempre gli stessi e sempre dici, ah, Nike! o ah, McDonald’s! Questo perché il logo deve essere SEMPRE riconoscibile.
[***Questi elementi possono cambiare nel tempo, tutti i grandi brand fanno periodicamente dei cambiamenti, ma non sono mai troppo drastici perché andrebbero ad intaccare la riconoscibilità del marchio.]
3. Immagine coordinata DIY
Quindi, sei una creativ*, hai una buona manualità, magari lavori nel mondo dell’illustrazione e pensi di poter fare tutto da sola. Il fatto è che il logo non è così facile da fare e neanche l’immagine coordinata (che non è il logo ripetuto ovunque ma una versione grafica dei colori e forme che rappresentano il tuo brand) quindi potresti fare un pastrocchio. Ho visto copertine di negozi Etsy che brrr. Ho visto grafiche su Facebook che ouch. Non devi saper fare tutto, quindi se non sai fare queste cose, non è un dramma. Siine consapevole e inizia a risparmiare finché potrai permetterti qualcuno che le faccia per te. Nel frattempo affidati al “meno è meglio”.
4. “È questione di gusti”
Ho un passato da grafica e front-end developer (facevo i siti internet e li faccio tutt’ora saltuariamente) e mi scontravo spesso coi clienti che pensavano che la grafica fosse “questione di gusti”. E invece no, quando guardi un volantino, una brochure, un poster, un banner facebook fatto da un grafico, dietro c’è uno studio e ci sono delle teorie: sulla composizione e la distribuzione degli elementi nello spazio, sulle proporzioni tra questi, sui colori e i font. Se non sei un/a grafic* puoi provare a farlo anche tu, ma ci metterai tantissimo ed è probabile che il risultato non sarà soddisfacente; a te magari sembrerà bellissimo, perché lo hai fatto da sol* e ci hai faticato tanto, ma ti assicuro che ad occhi esterni l’assenza di professionalità sarà palese.
5. L’immagine scoordinata
Quindi se fai tutto da te o fai fare le cose a qualcuno che non è proprio capace (il solito cugino) è probabile che il risultato sarà un’immagine scoordinata: un logo fatto in un modo, un banner fatto in un altro, i biglietti da visita con un altro stile ancora, perché chi non è capace a fare le cose si arrabatta e pesca di qua e di là. Un template scaricato da un sito, un’immagine stock presa da un altro ed è un attimo a fare un minestrone. L’immagine scoordinata ha l’effetto contrario di quella coordinata: fa sembrare il tuo brand poco professionale e lo renderà davvero poco memorabile.
6. Voler fare le cose complicate
Poi magari sei tra coloro che si impuntano e devono imparare a fare tutto da sé (ti capisco, pure io sono così, la maggior parte delle volte) e allora vuoi imparare a usare Photoshop e crearti il logo e poi Indesign per impaginare la tua brochure e ti tocca studiare tantissimo perché tu vuoi tutto perfetto e come quel brand là che ami tanto (e che probabilmente si è affidato a dei professionisti). Oppure hai chiesto un preventivo a un/a grafic* per farti fare tutte queste cose e sei svenut*.
A quel punto posso solo dirti: ok, provaci, ma almeno falla semplice. Se fai da te, impara quelle quattro regole base di grafica, teoria dei colori e utilizzo dei font e sii minimalista. Non ha senso voler fare 900 cose super dettagliate con illustrazioni e colori e font strani e informazioni a pioggia impaginate in maniera artistica. Fai solo gli elementi che ti sono più necessari (lascia perdere le brochure, per esempio) e che sei capace a fare (lascia perdere il logo) e focalizzati su quelli. Per esempio, potresti evitare di fare il logo (è difficilissimo, rischi di fare pastrocchi) però puoi cercare un bel font (per uso commerciale) per scrivere il nome del tuo negozio.
Puoi creare una palette colori e usarla per la (poca) grafica che farai (es. banner del negozio, banner di Facebook) mentre per i biglietti da visita puoi usare un template minimalista e facile da adattare alle tue esigenze (es. usando Canva). Poi quando avrai messo da parte qualche soldo, potrai assoldare qualcuno per fare un’immagine coordinata completa e degna di questo nome.
Se ti rivolgi a un professionista e il tuo budget è risicato, parti dalle cose essenziali: logo, biglietto da visita, banner del negozio, e poi semmai più avanti ti farai fare altro.
Per finire
Su Pinterest ho fatto una board dedicata all’immagine coordinata che può servirti di ispirazione, mentre la checklist per l’immagine coordinata la trovi nella libreria segreta.
E ora tocca a te: suggerisci alle tue colleghe e colleghi dei grafici professionisti che possono realizzare l’immagine coordinata!
25 Gennaio 2018 @ 12:36
scusa Francesca ma se uno è artista penso che parlare di branding ecc. sia un po’ una contraddizione, poi non so cosa intendiamo per artista, se parliamo di chi fa le copie dei quadri famosi è una cosa, se parliamo di chi fa opere sue originali e con un minimo di spessore, il branding e usare i meccanismi da “azienda” penso non siano pertinenti