Handmade e zombie, ovvero originalità e comunicazione
Uno dei crucci di chi si vuole reinventare crafter è di essere originale. È un obiettivo spesso non raggiunto e, ancora più spesso, nemmeno messo in conto. Avrai notato anche tu quanti prodotti troppo simili, seppure fatti a mano, popolano l’handmade italiano e internazionale e quanto anche la comunicazione sui social sia spesso omologata.
Cosa vuol dire essere originale? E come esserlo, sia nella creazione del prodotto che nella sua comunicazione? E che centrano gli zombie???
Come ho raccontato nell’ultima newsletter, in queste vacanze mi dedicherò a recuperare un po’ di serie tv che non sono riuscita a seguire negli ultimi mesi.
Tra le serie che ho apprezzato la scorsa stagione c’è iZombie. Senza spoilerarti troppo, iZombie racconta la storia di Liv, dottoressa dalla vita felice che diventa una zombie mangiacervelli; Liv mantiene però intatte le sue cognizioni mentali e la sua personalità grazie al fatto di riuscire a nutrirsi regolarmente e, a parte un aspetto pallidino, capelli biondo platino, cambio di lavoro e rottura col fidanzato (a cui ovviamente non può dire “Ciao caro, da oggi sono una zombie e mangio cervelli”), rimane la stessa persona di prima del contagio.
Abbandonata la carriera da dottore finisce a fare il medico legale, in modo da potersi procurare cervelli freschi con regolarità. In questa nuova posizione incontra Ravi, suo collega e nerd dalla battuta sagace (ovviamente british) che sarà per molto tempo l’unico a sapere della situazione di Liv. Infine, mangiando cervelli (bleah), Liv scopre di avere un superpotere: ha delle visioni della persona a cui apparteneva il cervello, che la aiuteranno a risolvere i casi dei cadaveri che le portano alla morgue.
Questo è il succo (anche te hai avuto immagini di cervelli spremuti leggendo succo? Doppio bleah. Temo sia un effetto collaterale del guardare questa serie).
Ho cominciato da poco la seconda stagione e mi sono lasciata ben presto andare a riflessioni markettare. Le serie tv sono dei prodotti, e (dato che ne guardo tante) so bene che non escono sempre bene. Spessissimo sono poco orginali e, proprio come i nostro prodotti handmade, possono avere difettucci più o meno rilevanti che portano al fail.
iZombie secondo me è un win e possiamo trarne degli insegnamenti importanti per le nostre attività; ecco quali:
Non reinventa la ruota
iZombie parte da premesse classiche: c’è un’epidemia zombie, la protagonista ci capita in mezzo per caso, ne rimane vittima e zac, si ritrova zombie. Oramai gli zombie sono così parte dell’immaginario comune che, come per i vampiri, sembra davvero difficile raccontare qualcosa di nuovo. La sfida è raccontare quindi la stessa storia e farlo in un modo originale: ti fa venire in mente qualcosa? Io ho pensato a tutti i prodotti che sembrano fossilizzati nelle nostre menti con determinate forme e che sembrano impossibili da re-immaginare. Ma è davvero così impossibile? Forse non dobbiamo partire da zero, forse possiamo appoggiarci a tutto quello che già è stato creato prima di noi e fare quello che hanno fatto gli sceneggiatori di iZombie, che:
Ha dei risvolti inaspettati
Quello che mi piace di iZombie è che, pur essendo una storia di zombie, non fa paura e non ci sono atmosfere cupe. La serie alla fin fine è un procedurale; c’è un po’ di tensione, a volte, ma sicuramente non è l’elemento che la caratterizza. Hanno aggiunto un po’ di romance, un po’ di intrigo e poi c’è lei che mangia cervelli gustandoli in piatti che sembrano usciti dall’ultimo reality di cucina. Sicuramente non il classico zombie, quindi, che va in giro a sbranare gli umani. Liv è una ragazza normale in tutto e per tutto, a parte per quel piccolo dettaglio. Hanno tolto via la cupezza e il terrore, hanno lasciato un po’ di gore (ci sono momenti splatterosi), hanno infilato gli elementi di altri tipi di serie e spolverato tutto di WTF. Voilà!
Come traslare questa massima nella progettazione di un prodotto? Quali elementi si possono aggiungere, togliere o adattare (presi da altri contesti) a un maglione, a una collana o a una borsa per renderli originali? A volte i dettagli sono davvero importanti e invece di scervellarti inutilmente per creare un prodotto mai visto prima, potresti partire da un grande classico e cambiarne solo alcune parti. Lo stupore può partire da cose piccole, e ti mostro alcuni esempi:
- Delle Mary jane con un taglio particolare e un laccio colorato che le rende uniche;
- Un anello che ha osato un accostamento originale: lava e cristallo swarovski;
- La paper doll reinventata diventa il pocket boyfriend con faccia personalizzabile (io ne voglio una con faccia di Richard Armitage, grazie);
- Una collana che ha come pendente un frammento di un piatto di porcellana.
Questi prodotti dimostrano che la genialità è nel dettaglio, quindi prima di creare un prodotto banale pensaci bene, non hai davvero scuse!
Il tutto è farcito di ironia
Senza l’ironia che permea tutto, iZombie sarebbe probabilmente un fail supremo. Invece ci sono battute ben scritte, ironia e autoironia – la serie si prende in giro e prende in giro i cliché zombeschi – ed è divertente da guardare. Questo ci può insegnare che far sorridere fa sempre bene: se chi passa sulla tua pagina Facebook, blog o negozio ne esce con un sorriso, puoi star sicura che il tuo prodotto, anche se non è l’idea del secolo, ne uscirà comunque vincente.
Ci sono personaggi interessanti
Certo non stiamo parlando di Mad Men, ma i personaggi di iZombie non sono bidimensionali e, anche se appartengono a degli stereotipi (il nerd, il bravo ragazzo, la migliore amica, il cattivo), si evolvono nel corso della serie e raramente sono scontati.
Come si può applicare tutto ciò ai nostri business? Quando racconti di te, del tuo brand e del tuo business, quali sono i personaggi delle tue storie? Come li racconti?
Secondo me il monito da raccogliere è di non renderli delle macchiette, perché la tentazione di mostrarli in maniera semplicistica e come contorno al nostro sfolgorante protagonismo può essere forte. Chiediti cosa saresti tu senza di loro, la realtà è che un protagonista favoloso senza comprimari altrettanto favolosi è poca cosa, anzi, è cosa noiosa. I personaggi servono ad arricchire i racconti del tuo brand e a renderti una persona invece di un cartonato.
La protagonista risolve i casi mettendosi nei panni altrui
Ok, letteralmente mangiando i cervelli altrui, ma è un dettaglio. Mettiti nei panni di chi ti segue, del tuo cliente ideale, dei tuoi clienti reali e cerca di capire cosa amano, cosa non amano, di cosa hanno bisogno. Puoi anche chiederglielo eh, ma giocare a fare lo zombie è sicuramente più divertente!
Ok ammetto che tutto questo articolo è stata una becera scusa per parlare di una serie tv che mi piace. No, non guardo The walking dead perché mi mette ansia (ci ho provato), però ho guardato In the flesh, che è un’altra serie zombie davvero originale, è molto bella e te la consiglio.