San Valentino

Cosa succede quando di San Valentino non te ne frega niente ma vivi proprio nella città che lo ha come patrono? Succede a me e mi dico, non  posso fare niente niente! Poi però sto un po’ stretta coi tempi  e quindi: metto una poesia d’amore bella bella che ho (ri)scoperto recentemente, cito un post con printables carini carini altrui e riciclo uno mio articolo di eoni fa che nessuno sicuramente ricorda. Daje.

La poesia: 

where i have never travelled,gladly beyond (E. E. Cummings)

somewhere i have never travelled,gladly beyond
any experience,your eyes have their silence:
in your most frail gesture are things which enclose me,
or which i cannot touch because they are too near
your slightest look easily will unclose me
though i have closed myself as fingers,
you open always petal by petal myself as Spring opens
(touching skilfully,mysteriously)her first rose
or if your wish be to close me,i and
my life will shut very beautifully,suddenly,
as when the heart of this flower imagines
the snow carefully everywhere descending;
nothing which we are to perceive in this world equals
the power of your intense fragility:whose texture
compels me with the colour of its countries,
rendering death and forever with each breathing
(i do not know what it is about you that closes
and opens;only something in me understands
the voice of your eyes is deeper than all roses)
nobody,not even the rain,has such small hands

(in italiano)

I printables carini di Irene Renon aka IreneAgh

Se ti piacciono le ciambelle e sei innamorata, in questo post troverai tutto ciò di cui hai bisogno per passare un San Valentino coi fiocchi – ma che dico coi fiocchi, con gli zuccherini!
La Agh come sempre ti sfonda di carineria e ti lascia tramortita in crisi iperglicemica. Sei avvertita!

L’articolo riciclato, su San Valentino e le sue origini

(Messo online nel lontano 2011 in forma ridotta sul blog EIT e in forma estesa in inglese sul mio altro blog)
Ricordo ancora la prima volta che visitai la Basilica di San Valentino (a Terni, in Umbria), era il 14 febbraio di tanti (tanti) anni fa. Ero una bambina e rimasi impressionata dalla folla che si accalcava nella chiesa aspettando di poter scendere nella cripta per passare vicino all’urna dove erano conservate da secoli le spoglie del santo e appoggiarci un bacio, con la punta delle dita. Ricordo il freddo e la penombra, e sprattutto ricordo la statua che racchiudeva quello che rimaneva del santo, non riuscivo a smettere di pensare “Questo era un uomo vivo, un tempo”.
Allora sapevo così poco della leggenda e della storia, ero solo una bambina che andava al pellegrinaggio annuale alla chiesa che ospitava il santo patrono della propria cittadina. Per me significava un giorno di vacanza dalla scuola con la piacevole prospettiva della fiera dietro casa, dove avrei potuto comprare le ciambelle e i leccalecca più strani e lo zucchero filato e i giocattoli. Cosa potrebbe volere di più un bambino?
Una volta cresciuta venni a conoscenza di più particolari riguardanti questo giorno speciale festeggiato in tutto il mondo e non solo nella mia cittadina, come credevo. Imparai le storie sul famoso santo e mi meravigliai, in seguito, di quanto poco fossero conosciute le origini di questa tradizione così popolare.
La festa di San Valentino un tempo era una celebrazione religiosa che, come moltre altre, rimpiazzava una festività pagana, chiamata Lupercalia, che era il giorno dell’anno (il 15 dicembre) durante il quale si eseguivano riti di purificazione per celebrare e favorire la fertilità portata dalla primavera. Tra i riti ce n’era uno che era altamente sgradito ai Cristiani: era una sorta di lotteria dove i nomi delle fanciulle venivano messi in un recipiente ed estratti a sorte dai giovani uomini. Queste coppie si sarebbero amate per il tempo dei festeggiamenti o, secondo altre fonti, per un anno intero fino ai successivi Lupercalia, quando un’altra lotteria avrebbe avuto luogo.
Potremmo cinicamente pensare che le prime autorità cristiane scelsero San Valentino arbitrariamente tra altri santi perché fu giustiziato proprio il 14 di febbraio e crearono le leggende su di lui per tentare di rimpiazzare tali riti e portare quella primitiva tipologia di “amore” connessa alla fertilità e ai ritmi stagionali verso uno più “puro” (o meglio, uno più adatto alla loro religione).
Non possiamo saperlo per certo: troppi secoli sono passati e dopo 1600 anni la linea tra storia e leggenda è troppo sottile; le leggende su questo uomo, Valentino da Interamna (antico nome di Terni) sono molte e tutte riguardano l’amore. Quel che sappiamo di certo è che Valentino (Interamna Nahars c.ca 176, – Roma, 14 febbraio 273) fu il vescovo di Terni e un martire cristiano, che morì perché rifiutò di abiurare la sua fede per divenire un pagano. Fu flagellato e decapitato per ordine dell’Imperatore Aureliano, il quale proseguiva la persecuzione dei cristiani iniziata dal suo predecessore Claudio II.
E le leggende? In una si narra che celebrò il matrimonio tra una donna cristiana morente e il suo amato che era un centurione romano, pagano, contro la volontà della famiglia di lei; il loro amore era così forte che il vescovo ebbe pietà e acconsentì. Una volta che Valentino li dichiarò marito e moglie, entrambi scivolarono in un sonno sereno, che scivolò nella morte: erano insieme per l’eternità.
Un’altra leggenda racconta come Valentino, mentre era prigioniero di una famiglia romana, si affezionò alla figlia cieca e fece il miracolo di ridarle la vista. Quando fu prelevato per essere giustiziato, inviò alla fanciulla un messaggio di addio che terminava con le parole “dal vostro Valentino” – che potrebbe essere l’origine delle lettere d’amore conosciute al giorno d’oggi come “valentine”.
E cosa accade oggi, nella cittadina dove giacciono i resti di Valentino? Ogni anno centinaia di coppie dal circondario e da tutta Italia (e qualche volta anche dall’estero) si riuniscono a Terni, nella Basilica di San Valentino, per la “Festa della Promessa”, durante la quale si promettono amore eterno davanti alle reliquie del santo e vengono benedetti dal vescovo.
È bello pensare che Valentino li proteggerà e renderà il loro amore duraturo e forte contro ogni impervietà.
Per quanto mi riguarda, continuo ad essere attratta dalla fiera che ogni anno ancora si tiene a pochi passi da casa; l’unica differenza è che ci vado in cerca di oggetti d’artigianato invece di lecca-lecca e zucchero filato 🙂
(Fine post vecchio)

E tu festeggi San Valentino? Lo ami o lo odi? Hai aneddoti strappalacrime o divertenti a riguardo?