Creare una newsletter: quale provider usare?

Una delle attività preferite del mio business di consulenze è scrivere la newsletter. Come spiegavo nell’ultima newsletter inviata, mi diverto proprio, sarà perché rido un sacco cercando le GIF, sarà perché uso Mailchimp che è divertente da usare (quando invii puoi battere il cinque a una mano di scimpanzè! E ci sono gli easter egg!).
Spiegavo anche quanto la newsletter sia utile perché permette di entrare nelle case di chi ti segue, so che però c’è una barriera psicologica all’idea di usare un nuovo strumento (ommioddio, devo imparare qualcos’altro?!) che ti frena, oppure l’indecisione su quale strumento usare, oppure la paura di dover spendere soldi per abbonamenti e simili.

Fear you not! Ho selezionato tre soluzioni gratuite e più o meno semplici da usare, e te le illustro qui sotto:

Tinyletter

Piano free: fino a 5000 iscritti;
Pro: semplice da usare, in italiano; (edit 2018) solo in inglese;
Contro: mancano gli strumenti business, assenza di personalizzazione delle email.

Interfaccia superminimal, è impossibile sbagliare
Le email sono come le email che mandi dal tuo provider di posta. Essenziali o scarne, a seconda del punto di vista!

Tinyletter è la figlia minimal di Mailchimp, ed è stata pensata per chi non ha particolari necessità o non vuole spendere tempo a capire come si usa uno strumento più complesso. L’interfaccia è super semplice, è in italiano e ha davvero poche scelte, così che ci metti 3 secondi 3 a capire dove cliccare per fare le cose e puoi partire subitissimo ad inviare le tue newsletter.

Certo, manca tutto il resto, la personalizzazione spinta e tutte le funzioni business offerte da Mailchimp: report, social card, A/B test, liste, gruppi, segmentazione… se non hai idea di cosa sia tutto ciò puoi fregartene o studiare un botto per capire di più.

Piano free: fino a 2000 iscritti e 12.000 email al mese;
Pro: usabile, divertente, multiaccount, stanno aggiungendo feature per chi vende prodotti (prodotti consigliati, automazioni per chi abbandona il carrello)
Contro: ha tante opzioni, da un certo punto in poi le fasce di pagamento fanno salti strani, solo inglese.

Costruire una bella email è davvero facile

Mailchimp è probabilmente il prodotto migliore sul mercato, perché è facile, ha tante funzioni utili anche nella versione base, e poi, cacchio, è divertente!
Dato che ha davvero tante funzioni, potresti impiegare un po’ a capire come si usa ma se vuoi partire basica basica puoi farlo, c’è la loro guida che è molto chiara (ma in inglese). Per dire, io lo uso e lo amo molto e l’unico difetto che riesco a trovare è che all’inizio si fa fatica a capire dove sono le cose. Però se si usa con una certa frequenza poi si va che è una favola! Come sempre, quando si può personalizzare tutto, ci va più tempo a spippolare.
Un’altra cosa che non mi piace è che i piani di pagamento dai 2500 iscritti in su fanno salti di aumento ogni 100 iscritti invece che ogni 500, ma forse (sicuramente) sono io un po’ puntigliosa.

Benchmarketing 


Piano free: fino a 2000 iscritti e 14.000 email al mese;
Pro: in italiano, piano gratis vantaggioso con tanti strumenti utili (automazione, sondaggi, questionari);
Contro: meno intuitivo, più tristone, ti telefonano!!!

C’è tutto quello che serve per personalizzare l’email

Benchmarketing l’ho scoperto da poco e quindi non l’ho usato tanto quanto Mailchimp, ma mi sembra una validissima alternativa. Nel piano gratuito ci sono tante funzioni che su Mailchimp sono a pagamento (es. Automazione), la costruzione dell’email è sempre drag & drop e il risultato è praticamente uguale alle email inviate con Mailchimp. Certo, non c’è la mano di scimpanzé che ti fa l’high-five alla fine, ma non si può avere tutto!
La cosa che mi è piaciuta di meno è stato che mi hanno chiamata sul cellulare, così, senza motivo apparente. Per fortuna ho perso la chiamata perché non so come avrei reagito, io odio il telefono e questi metodi da marketing anni ’90 mi danno fastidio, però so che ad altri fa piacere quindi oh, se ami parlare al telefono ed avere un customer care col fiato sul collo, Benchmarketing fa per te!

Convertkit

Solo a pagamento: 29$ fino a 1000 iscritti, poi aumenta di scaglione in scaglione.
Pro: è fatto per gestire bene i segmenti, infatti gli iscritti possono essere taggati in base alle loro azioni (si iscrivono a un form particolare, cliccano su un link, ecc.) e offre delle landing page prefatte per massimizzare le conversioni. Le automazioni offrono tante possibilità.
Contro: possono migliorare l’usabilità, per trovare delle sezioni ancora fatico dopo due mesi di utilizzo. Non c’è un piano free e i costi salgono in fretta (sob).

Uso Convertkit da più di un mese oramai e devo dire che mi sento di consigliarlo proprio. Il motivo principale per cui sono passata da Mailchimp (che amo ancora) a Convertkit è perché promettevano un tasso di apertura maggiore delle email. La promessa è stata mantenuta, ho avuto picchi di 77% di apertura delle email, cosa mai avvenuta su Mailchimp quindi sono rimasta lì. Convertkit mi piace perché ha forse meno funzioni di Mailchimp ma sono molto mirate a chi punta ad utilizzare la newsletter per il business: offre tante form e landing page personalizzabili, permette di taggare gli utenti così da poterli segmentare, suggerisce sequenze di email per vari scopi (hard sell, soft sell, educational message, ecc.) e permette di reinviare le newsletter agli Unopen (ovvero a chi non l’ha aperta perché presumibilmente non l’ha ricevuta) con un click. L’assistenza clienti è prontissima, c’è la chat a lato nel pannello admin e, seppure ci sono aspetti migliorabili (tipo la navigazione delle feature è un po’ macchinosa) io mi trovo davvero bene e li amo molto .

Per concludere

Tinyletter, Mailchimp, Benchmarketing e Convertkit Sono tutti e quattro ottimi strumenti, con Tinyletter che sconsiglierei però se vuoi fare sul serio. Spendi un po’ di tempo a studiare Mailchimp e Benchmarketing piuttosto, e scegli quello con cui ti trovi meglio, Mentre consiglio Convertkit solo se vuoi usare la newsletter in modo professionale per aumentare le vendite.
In ogni caso,non finirò mai di ripeterlo, la newsletter è davvero un ottimo strumento di marketing per il tuo brand!

E poi, una volta scelto lo strumento, cosa cappero dovresti scrivere nella newsletter? Te lo dico in quest’altro post!

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