Ancora su trucchi e segreti del successo, riflessioni

Continuano le riflessioni sull’argomento “i trucchi e segreti della vendita online“, riflessioni scaturite dalle email ricevute (ndr in risposta alla newsletter da cui questo post è tratto).


Per riassumere in poche frasi il post precedente sull’argomento: ti svelavo che il trucco segreto per vendere tantissimo è in realtà una cosa molto semplice, perché non esiste, non c’è, nisba. Ci vuole pazienza, costanza e tanto studio, questo sì.
Una delle email che mi è arrivata, però, citava un caso in cui il “trucco” c’era davvero, e mi raccontava di una crafter che, in pochi mesi, aveva fatto mille e più vendite e di come questa spiegava, a chi le faceva la fatidica domanda (qual è il tuo segreto? che trucco hai usato?), che la sua tattica era quella di far acquistare ad amici e parenti e convogliare le persone dai social.

 

Premesso che non c’è niente di male a convogliare gli acquirenti dai social, dato che quello è il loro scopo, far comprare amici e parenti è un po’ al limite dell’onestà, soprattutto se amici e parenti comprano non perché vogliono comprare ma perché glielo chiediamo e nella realtà non c’è una vera transazione (per esempio, comprano e poi gli ridiamo i soldi a parte, però lasciano un feedback positivo).
Se amici e parenti comprano perché lo vogliono fare, questa pratica può andare bene all’inizio, quando non si hanno vendite e ci si sente a disagio con quello zero che campeggia vicino al proprio nome, però poi bisognerebbe darci un taglio, perché non è onesto farsi mettere delle recensioni positive non autentiche. Di fatto stai ingannando i futuri acquirenti e, ti assicuro, ben pochi di loro si fanno il problema di quello zero, se i tuoi prodotti sono ben fatti, pensati per risolvere un loro problema, sono attraenti e sono presentati bene.


Fare tantissime vendite organiche (leggi: non pilotate) in poco tempo, per un brand appena nato, è molto raro e accade se il prodotto è pubblicizzato in un giornale o sito molto conosciuto o un’influencer ne parla. Insomma, è tipo vincere alla lotteria. 

Quando dietro allte tante vendite c’è un “trucco”, di solito è un trucco abbastanza inutile, perché sì, ok, questa persona avrà mille vendite di cui vantarsi ma a. non sono vendite fatte a clienti veri (almeno non tutti) b. probabilmente i prezzi fatti sono bassissimi per invogliare all’acquisto in massa, con conseguente guadagno quasi nullo (ti ricordi il foglio di lavoro per calcolare il prezzo?).

 

La mia domanda è: facendo così, costruiresti un’attività con una visione di lungo periodo? C’è la volontà di fare le cose per bene per conquistare il proprio target e creare clienti affezionati? O sarebbe solo cercare di arraffare velocemente clienti con l’ottica (distorta) che più vendite si fanno e più ne arriveranno? Il tutto nella convinzione che basta avere un numero alto di vendite per avere un brand di successo (e ancora una volta ti chiedo: cos’è per te il successo?).

La mia esperienza, dopo anni passati ad osservare centinaia di negozi, è che questo tipo di “trucchi” non funzionano per molto tempo. Prima o poi si fa un passo falso, perché, anche grazie all’elevata mole di lavoro, il meccanismo si inceppa e qualcosa va storto.
Allora è tutto un capitombolare: i clienti si lamentano, il negozio va in malora e, se è su un marketplace, potrebbe venire chiuso per troppe recensioni negative. 

Questo capita anche quando la scorciatoia è creare dei prodotti copiando cose altrui o infrangendo il copyright. Certo, in tanti vogliono le magliette di topolino per i propri pupi, ma questo non ti autorizza a usare le immagini Disney senza avere regolare licenza, solo perché ti aiuta a vendere tanto. 
Interrogati su quale sia il tuo fine: il successo? Il numero alto di vendite? O creare un’attività che sia sostenibile per te e cresca grazie al tuo lavoro, alla tua creatività e al passaparola dei clienti?
Quindi no, non ci sono trucchi, o meglio potrebbero esserci ma ti sconsiglio di usarli.
Secondo me la strada lunga è quella che porta più lontano, mentre le scorciatoie ti fanno finire nel fosso.

 

Tempo fa guardavo la TV (caso raro) e la conduttrice diceva a un ragazzo molto giovane, che gestiva un’attività ereditata dal padre: “Sei fortunato!”. Io mi chiedevo cosa c’entrasse la fortuna, dato che, se non avesse voluto farlo, se non si fosse impegnato per imparare il mestiere, se non lavorasse dodici ore al giorno, la sua attività non starebbe in piedi.
Anche questo tipo di frasi è un altro tassello della mentalità di cui ti parlavo nel post di qualche tempo fa, mentalità italiana che preferisce considerare le cose positive che accadono, come se fossero colpi di fortuna e non come il giusto risultato per chi ha lavorato tanto. Si finisce quindi a pensare che questi “colpi di fortuna” potrebbero capitare a chiunque, anche senza muovere un dito, perché la fortuna si sa, è cieca

A questo punto mi sale la parolaccia facile e quindi mi autocensuro.
 
 
Ecco, non aspettare la fortuna, mettiti in gioco e fai le cose per bene, una alla volta, migliora e persisti finché non arrivano i risultati, perché secondo me è l’unico modo che abbiamo per riuscire davvero a far funzionare la nostra attività.

On the bright side: se ti serve una mano sai dove trovarmi!
 
Quali storie fantastiche hai sentito sul successo facile? Ci hai mai creduto? Raccontale qui sotto!

 

Questo post è tratto dalla mia newsletter inviata il 11 maggio 2017.

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